C’è sempre una prima volta. Per tutto e per tutti.
E questa volta è toccato ai nostri Under 13 i quali, settimana scorsa, hanno indossato per la prima volta l’attrezzatura dei grandi, quel casco tanto sognato guardando in televisione i campioni NFL e, in campo dal vivo, i fratelli più grandi del team senior.
L’emozione della prima volta è sempre grande. E lo sa bene chiunque abbia provato l’ebbrezza del campo da football. Anche i più esperti e navigati campioni di questo sport hanno un ricordo particolare della prima volta in cui hanno indossato il paraspalle, facendo una fatica incredibile per fare entrare una maglietta tanto piccola in spalle tanto enormi, i primi scatti con quel peso sulle spalle che cambia tutte le dinamiche di movimento. E poi il casco, il simbolo del football tanto che ancora oggi tante squadre sono rappresentate graficamente da un logo… che è proprio un casco.
In particolar modo quando si è piccoli, si tende a vedere l’attrezzatura come il primo passo per diventare adulti: lo è stato senz’altro per chi scrive, ma credo di poterne trovare conferma con chiunque lo abbia fatto, almeno una volta. E non è retorica.
Il progetto Football for Life è anche questo. E i ragazzi che stanno partecipando al progetto, la vera linfa del progetto stesso, ne sono i più grandi testimonial.
Perchè non solo crescono dal punto di vista scolastico, con l’ora di affiancamento, e dal punto di vista sportivo, con l’ora e mezza di allenamento due volte alla settimana (Martedì e Giovedì), ma crescono anche e soprattutto dal punto di vista umano.
E ci riempie di orgoglio dare il nostro piccolo contributo alla crescita, nel difficile periodo di transizione da ragazzi a adulti.
Dunque, grazie soprattutto a chi, con grande dedizione, offre il suo prezioso contributo al successo di Football for Life: in primis coach Guido Cavallini (nella foto con i ragazzi) che il progetto lo ha fortemente voluto.
Il primo passo è compiuto. Ma non finisce qui…
Forza Daemons!